Crisi sanitaria e geopolitica: davvero Cina e Russia sono così generose con l’Italia?

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by Thierry Vissol*, Belgium, exclusive for The diagonales

Nonostante le critiche, cooperazione e solidarietà costituiscono la forza delle istituzioni europee. Purtroppo, il potere di decisione appartiene al Consiglio europeo, cioè ai capi di Stato e di Governo. Ciò favorisce la permanenza dei nazionalismi e ciò rende debole la Ue nei campi dove le sue competenze sono limitate o inesistenti, ad esempio nel campo della politica della salute la quale è sottoposta alla responsabilità e sovranità degli Stati membri, e in cui l’Ue ha solo un ruolo di coordinamento, come ben precisato nell’articolo 168 del Trattato sul Funzionamento dell’Ue (TFUE). Ma coordinare 27 paesi non è facile, spesso prende tempo e conduce ad accordi al ribasso. Per avere una idea di queste difficoltà basta guardare le difficoltà del governo italiano a mettere d’accordo le amministrazioni regionali.

Un’altra questione riguarda l’aiuto reciproco tra i paesi europei.

All’inizio della crisi sanitaria del Covid-19, Francia e Germania sono stati assimilati all’Ue e tacciati di egoismo. D’altro canto, si è posto l’accento sulla “generosità” della Cina, poi della Russia, di Cuba e dell’Albania. Ma questo non è giusto, e per più motivi.

picture by T. Vissol

La realtà della solidarietà europea

Il primo è che i due paesi vicini all’Italia hanno rapidamente cambiato atteggiamento e la Germania, per esempio, ha accolto nei suoi ospedali alcuni pazienti italiani (e anche francesi), allo stesso modo che la Francia nelle strutture del sud del paese. Poi, i due Stati hanno anche fornito attrezzi sanitari all’Italia: la Francia, altro esempio, ha mandato 2 milioni di mascherine e decine di migliaia di camici in Italia, ma di ciò ben pochi media hanno parlato.

Il secondo motivo è che l’Ue, anche se con qualche ritardo, sta mobilitando tutti i suoi strumenti esistenti per aiutare gli Stati membri: fondi strutturali, prestiti della BEI, programma OMT (per comprare titoli di debito degli Stati) e QE (quantitative easing, per dare liquidità al sistema bancario) della BCE che rappresentano € 1150 solo per l’anno 2020. Sta anche immaginando nuove politiche e strumenti come il programma SURE per finanziare le politiche contro la disoccupazione. Nonostante le difficoltà, l’Ue è riuscita a coordinare l’acquisizione e la distribuzione di dispositivi sanitari, particolarmente costituendo delle scorte via una gara d’appalto generale. Assicura una cooperazione dei ricercatori europei, la diffusione dell’informazione scientifica e statistica, grazie alle varie agenzie europee esistente. Finanzia la ricerca in materia. Ci sono molte altre iniziative che sarebbe troppo lungo elencare. Si possono trovare su vari siti della Commissione e del Parlamento europeo[1].

Se ciò è vero, non si capisce bene per quale motivo la Presidente della Commissione, Ursula Von Der Leyen, che non ha nessun potere di decisione, ha tenuto ben due volte ha presentare le sue scuse dell’Ue all’Italia per il ritardo nel reagire dell’Ue alla crisi sanitaria.

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Geopolitica o solidarietà?

Quali sono invece le motivazioni della “generosità” cinese? All’inizio della crisi in gennaio, l’Ue ha mandato a Pechino, senza farne pubblicità per non mettere il suo governo a disagio, 56 tonnellate di materiale sanitario. Non solo la Cina “rimborsa” mandando materiale all’Italia e ad altri paesi, ma utilizza questi aiuti per la sua strategia geopolitica. La Cina è quasi l’unico produttore su grande scala di materiale sanitario e di maschere. Ne sono responsabili i grandi gruppi farmaceutici europei e mondiali che hanno delocalizzato là le loro produzioni (e in parte in India) per ridurre il costo di produzione. Una politica industriale senza visione di lungo periodo che adesso paghiamo amaramente. Se la Cina vuole evitare di perdere questi mercati, deve per forza, più che per solidarietà, convincere i suoi clienti di essere un produttore affidabile. Essendo all’origine della diffusione del virus (e non è la prima volta, anche la Spagnola o la SARS venivano della Cina), l’aiuto che offre – non solo all’Italia – più che solidarietà fa parte della sua strategia globale, per apparire, contrariamente agli Stati Uniti, come un leader internazionale affidabile e ridare fiducia ai partner del programma delle vie della seta.

Nel caso degli aiuti della Russia, ovviamente sono benvenuti. Tuttavia, anche in questo caso siamo lontanissimi di una “solidarietà” disinteressata. Non solo i russi provano a fare dimenticare le loro numerose interferenze nel funzionamento delle nostre democrazie durante la Brexit o le elezioni politiche nazionali, il finanziamento di partiti euroscettici, ecc. Ma nello stesso tempo in cui offrono aiuti (spesso difettosi), proseguono un lavoro senza sosta di disinformazione tramite siti internet, social networks e media di loro proprietà come Sputnik. Al punto che il Servizio estero dell’Ue ha creato una task-force speciale “EU East StratCom Task Force”, per rilevare e smontare queste fake news tipo: “La democrazia e la libertà impediscono l’Europa di combattere con efficienza il virus”, “Il virus è stato creato nei laboratori della Nato”, “Le élite globali utilizzano le misure contro il virus per introdurre la tirannia” e cosi via. Alla data del 26 marzo sono state identificati 152 casi di fake news[2]. Tuttavia, anche la Cina segue la stessa strada di disinformazione, come lo dimostra il sito Alliance for Securing Democracy[3].

Invece non si può minimizzare l’aiuto di Cuba e dell’Albania. Nonostante il blocus americano dal 1960, Cuba ha una grande reputazione in campo medicale e farmaceutico. La ricerca di cooperazione Ue-Cuba risale al 1995[4]. Dal novembre 2017, l’Unione ha siglato con L’Avana un accordo di dialogo politico e di cooperazione, in particolare in materia di cultura, energia, agricoltura e modernizzazione economica e modalità di cooperazione per il commercio e gli investimenti evitando gli effetti extraterritoriali della legge Helms-Burton degli Stati Uniti, adottata nel 1996 sotto la Presidenza Clinton, la quale inasprisce ulteriormente l’embargo esistente, e penalizzando le imprese straniere che fanno affari con Cuba. La contestazione della legge in sede Ue aveva prima permesso il suo alleggerimento e poi al presidente Obama di normalizzare le relazioni con l’America. Tuttavia, alcune delle disposizioni della Helms-Burton, mai abolita completamente, sono state riattivate dal presidente Trump, nel 2019.

Per l’Albania, il do ut des è ancora più importante. Oltre alle relazioni particolari tra Italia e Albania, l’Ue, fin dalla caduta del regime, ha aiutato il paese e non solo finanziariamente. Dopo il terribile sisma del novembre 2019, coordinando un aiuto globale dell’Unione e degli Stati membri di € 1,15 miliardi, poi erogando nel marzo scorso € 50 milioni per aiutare la lotta contro l’emergenza Coronavirus e infine decidendo all’unanimità di avviare i negoziati di adesione dell’Albania all’Unione.

È vero che le politiche UE, i meccanismi di decisione, l’ammontare del suo bilancio (circa solo 1 % del PIL dell’Ue (il bilancio federale degli Stati Uniti rappresenta più del 20 % del PIL americano), sono complesse e quindi per questo poco conosciute al pubblico (e spesso ai politici stessi) per non dire ai giornalisti non specializzati. Eppure, non è molto difficile trovare queste informazioni, basta cercarle – proprio perché pubbliche.

Se i popoli dell’Unione volessero veramente più solidarietà, sarebbe necessario fare un passo in più verso la cessione di altri elementi di sovranità ed invece evolvere verso una vera federazione di Stati, come l’avevano sognata Altiero Spinelli e i federalisti europei 75 anni fa. Rinunciare ad andare avanti in questa direzione è prendere il rischio di un ulteriore indebolimento dell’Ue e di dipendere di una delle grandi potenze mondiali aspettandone le elemosine.


[1] Principles of the EU health policy: https://europa.eu/european-union/topics/health_it# ; list of legislations:https://eur-lex.europa.eu/summary/chapter/public_health.html?root_default=SUM_1_CODED%3D29&locale=it Horizon 2020 – Health, demographic change and wellbeing work programme 2018-2020 – https://ec.europa.eu/research/participants/data/ref/h2020/wp/2018-2020/main/h2020-wp1820-health_en.pdf ; List of the research projects and intiatives to contrast the corona virus and prepare for possible other crisis: https://ec.europa.eu/info/research-and-innovation/research-area/health-research-and-innovation/coronavirus-research_en  – Informations on the IPCR : https://www.consilium.europa.eu/it/policies/ipcr-response-to-crises/ EU Commission’s website on Coronavirus: https://ec.europa.eu/info/live-work-travel-eu/health/coronavirus-response_it

[2] The Task Force publishes every Thursday a Disinformation review accessible free of charge on the web :  https://euvsdisinfo.eu/disinfo-review/

[3] https://securingdemocracy.gmfus.org/about-us/ – Alliance for securing Democracy is a bipartisan centedr hosted by the German Marshall Fund of United States specialized in tracking disinformation and in the political integrity. It publishes weekly synthesis Hamilton 2.0 : https://securingdemocracy.gmfus.org/hamilton-dashboard/.

[4] See the Commission Comunication to the European Council and European Parliament : “Relations between the EU and Cuba” of June 28th 1995: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:51995DC0306&from=ES


*Thierry Vissol, europeo di origine francese, economista, storico ed editorialista, è direttore del Centro “Librexpression“- Fondazione Giuseppe Di Vagno (LIBEX), Centro euromediterraneo per la promozione della libertà di espressione e della satira politica. Ha conseguito il Dottorato di ricerca in Macroeconomia e il Diploma Universitario di Tecnologia in Meccanica. Già funzionario della Commissione Europea, ha contribuito alla preparazione dell’Unione Monetaria Europea (1980-2002) e alla sua strategia audiovisiva (2003-2016). Ha svolto la sua attività, iniziata nel 1975, di docente di Economia, Storia del pensiero economico e Filosofia sociale, in diverse università in Francia, Belgio e Stati Uniti. Autore di numerosi articoli scientifici e libri. Ultimo libro pubblicato: “Europa matrigna, Sovranità, identità, economie” Donzelli, 2019. È Cavaliere della Repubblica Francese insignito della “Legione d’onore”.

DURANDO Christian, Italiano, vignettista nato nel 1974 a Torino Sabauda. Da sempre appassionato d’arte e di illustrazioni e vignette satiriche. Attualmente pubblica sue vignette su vari siti e riviste web tra cui  “Vignettisti per la costituzione” e “Toons Mag” “Pagina21.eu”… e lavora come infermiere presso l’ospedale Le Molinette di Torino.