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Oggi un amico mi ha inviato su WhatsApp un breve video postato da un economista accademico su Tik Tok. L’invito era gentile, ma perentorio: fai girare tra i tuoi contatti. Lo riporto:
chi dice che dobbiamo prendere quei soldi (dal MES) perché i tassi sono convenienti o è ignorante o in malafede…Innanzitutto perché sono soldi nostri e il fatto che l’Europa ce li presti con gli interessi è oltraggioso…
“il MES per statuto è un creditore privilegiato e va rimborsato prima di tutti gli altri titoli di stato del nostro risparmio”.
 “Volete toccare con mano la differenza? Entrate in una banca e chiedete un prestito senza garanzia e uno pienamente garantito. Così vedrete la differenza di tasso di interesse”.
“Niente MES, vogliamo essere liberi”.

Le argomentazioni usate, con sintesi magistrale su un tema così complesso, sono soltanto tre, scelte su misura per il popolo dei socials.

La prima osservazione
a): Innanzitutto perché sono soldi nostri e il fatto che l’Europa ce li presti con gli interessi è oltraggioso…”.
È opportuno premettere che giuridicamente il MES è una Société Anonyme di diritto lussemburghese. È un’impresa pubblica i cui soci sono gli Stati dei Paesi dell’Area Euro. Ha un capitale sottoscritto di 705 miliardi (Capo 3 Capitale – Articolo 8 – Stock di capitale autorizzato 704.798,7 milioni di euro), di cui 80,5 versati. Come in ogni impresa i soci partecipano alle perdite (o ai dividendi). La quota sottoscritta dall’Italia è di 125 miliardi, di cui 14 miliardi già versati. Il MES ha recentemente messo a disposizione dell’Italia 36 miliardi.
Ora anch’io vi chiedo di andare in banca. Fate presente che ne siete azionisti per 14 mila euro.  Volete continuare a partecipare al capitale della banca, chiedete un prestito per 36.000 euro e pretendete di non pagare interessi perché quei soldi sono vostri. A parte l’evidente discrepanza tra i due importi, sicuramente cogliete anche la differenza tra la natura di “socio” e quella di “debitore” per il finanziamento richiesto. Non accetterete mai il mio invito, perché spudoratamente menzognero e ridicolo. Non siete certo disposti a fare una magra figura.

La seconda osservazione:
b) il MES è per Statuto un creditore privilegiato.
Certamente. Questa è una clausola a protezione delle risorse versate al MES I prestiti concessi, come accaduto quando sono stati erogati in passato a Irlanda, Cipro, Portogallo e Spagna sono crediti privilegiati, a tutela delle risorse dei Paesi finanziatori, di cui l’Italia è il terzo principale contribuente (dopo Germania e Francia).

La terza osservazione:
c) Chiedete un prestito senza garanzia e uno pienamente garantito. Così vedrete la differenza di tasso di interesse.
Sicuramente ad un prestito garantito vi sarà applicato un tasso più basso, ma nessuna banca sarà disposta ad erogarvi un prestito decennale, anche se garantito, ad un tasso sostanzialmente pari a zero. I fondi messi a disposizione dal MES sono infatti al tasso simbolico dello 0,1%. Ai tassi correnti vuol dire un risparmio, cioè un regalo, di oltre 6 miliardi.
Un accademico, esperto di tecnica bancaria, non può essere tacciato di ignoranza. Perché un accademico si è dunque esposto a tanta gogna? Semplice: è in malafede. È un politico e ha quindi scelto di essere di “parte”. I politici, in particolare quelli con vocazione da arruffapopolo, non dicono sempre la verità, soprattutto su temi molto tecnici che gli elettori non seguono (e non possono seguire) da vicino. L’accademico, competenza e rigore, traduce in parole semplici temi complessi come quello del MES e invia il suo messaggio al popolo dei socials: non c’è partita. Una parte del popolo dei socials, soggiogato (sic!), si lascerà guidare e al momento opportuno avrà imparato da quale “parte” stare, memore di cotanta profonda lezione.

Il vero obiettivo del MES non è finanziare uno Stato in difficoltà, ma la salvaguardia dell’euro e il suo intervento scatta solo “…se indispensabile per salvaguardare la stabilità finanziaria della zona euro nel suo complesso…” (art. 3 – Obiettivo).

Soltanto “se si è in malafede” si disconosce che il MES è stato riadattato – nei tempi e nei modi possibili per rivisitare un trattato intergovernativo – per affrontare l’emergenza da Covid19. Se consideriamo anche le altre misure adottate dall’Europa – Sospensione del Patto di Stabilità, QE, SURE, Fondi BEI, Recovery Fund (in via di definizione), l’Europa esce rafforzata da questa terribile crisi e sconfigge la narrativa nazional-populista di chi afferma “Niente MES, vogliamo essere liberi”.

Danilo Battistelli, Italiano, è nato a Gubbio nel 1948. Si è laureato nel 1972 a Siena (cum Laude) in Economia, con una Tesi sull’Unificazione Monetaria Europea.
Ha svolto la sua attività professionale nell’area finanza in Italia, in collegamento costante con Parigi, Bruxelles, Londra e Francoforte. Dopo essere stato Direttore Generale di CC&G SPA, facente parte del Gruppo Borsa Italiana e dal 2007 del London Stock Exchange Group, ha terminato la sua carriera a Francoforte presso la Banca Centrale Europea.

Oggi si dedica al suo hobby principale, il Bridge, a cui ha dedicato anche due libri di successo.