L’albero si sdoppia e rimanda simbolicamente a un intimo rapporto d’amore, intenso, spirituale. Gaetano Fiore fa diventare l’albero il segno premonitore del cosmico e la sua mano si protende ad afferrare, almeno come tramite tra cielo e terra. La terra – simboleggiata dal quadrato – è penetrata dal cielo, grazie all’albero. L’albero supera il divario tra finitezza ed eternità, morte e vita, e rende visibile ed auspicabile sia un accostamento sia, al tempo stesso, una coesistenza.

Non trovo la bellezza come l’espressione più vera di tutte le forme di vita, solo una di esse, una delle tante, sono attratto dall’estetica e dalla bellezza ma non in modo superficiale e fine a se stessa. Non trovo ci sia bellezza nella guerra in sé, ma in tutto c’è bellezza, e quindi anche nella guerra ci possono essere momenti di bellezza un tramonto, un paesaggio, un luogo di culto, il viso di una persona, una emozione, un sentimento.